giovedì 26 giugno 2008

Che ti combina Benigni


Lunedì 24 giugno, dopo una giornata pazzesca (esame, viaggio in treno per Padova e una misera manciata di ore di sonno), decido di andare in Prato Della Valle, a Padova, per vedere un nuovo spettacolo di Benigni. Come al solito arrivo in ritardo e così mi perdo la parte iniziale, quella più comica e sicuramente più politica, in cui ovviamente Benigni ha parlato del biscione, di Ignazio la Russa (mascotte delle partite della nostra nazionale all'Europeo....sarà per quello che ai quarti ci hanno buttato fuori?????), con la solita verve che ha animato spettacoli memorabili come "Tutto Benigni 1996". Ma il vero spettacolo è stata la lettura-spiegazione del 33° canto del Paradiso dantesco, in cui il poeta toscano conclude il suo "Viaggio" vedendo Dio. E' stato davvero bello. Sentire la spiegazione di quei versi eterni con l'inconfondibile cadenza toscana è stata un'esperienza unica. Con una partecipazione quasi reverenziale, Benigni indugia sui versi in cui Dante parla del suo incontro con la Madonna, quando ottiene il permesso di vedere Dio. Con una sensibilità frutto del grande studio dell'opera dantesca, Benigni spiega ad una folla incantata, la grande importanza che la Madonna ha per Dante e per gli uomini in generale: fonte di vita e di salvezza, capace di colpire con la sua moralità persino Dio, che la scelse tra tante come madre di suo figlio. Quanto precorre i tempi la grande importanza data ad una figura di donna, per un periodo (il 1300), in cui persino durante il matrimonio solo gli uomini erano chiamati ad esprimere la loro volontà? Da Beatrice (musa ispiratrice) a Francesca da Rimini (personaggio a cui Dante assegna il primo e struggente monologo dell'opera), fino ad arrivare alla figura eterea e materna di Maria, Dante ribalta un modo di vedere e di pensare, che fino ad allora (e sicuramente anche dopo di allora), aveva relegato il gentil sesso al "buio" e soprattutto al silenzio.
Ma oltre alla rivisitazione del ruolo della donna, Benigni ha commosso tutti quando ha spiegato che il Poeta, nell'immagine della Trinità, oltre alla luce e ai colori vede, e quasi impazzisce, ogni cosa e ogni momento: ognuno di noi è Dio e Dio è in ognuno di noi. Quanta speranza in queste terzine. Quanta partecipazione e ammirazione nelle parole di un comico che riesce a passare, con magistrale disinvoltura, da argomenti frivoli (Berlusconi & company) ad argomenti squisitamente impegnati. Nonostante il sonno, il caldo e il ritardo, veramente ne è valsa la pena. Ne sarebbe valsa la pena anche se fossi arrivata solo per la parte finale, quella in cui Benigni recita il canto, così, d'un fiato, con voce che si alza e si abbassa e il respiro che finisce per diventare quello della piazza. Pelle d'oca generale e lacrime dei più sensibili...

1 commento:

Med ha detto...

Dimenticavo di dire che la serata è stata gentilmente offerta dal Monte dei Paschi di Siena... per la gioia di Paolo che invece deve pagare il biglietto per vedere Pino Daniele a Napoli... Ma la Polentonia è Polentonia!!!!